Accade in Giappone e il fumetto, o meglio il manga in questione, è Kami no Shizuku (letteralmente gocce di Dio) l’opera cartacea scritta da Tadashi Agi e disegnato da Okimoto Shu, a testimonianza di come il vino sia ormai diventato parte integrante della cultura nipponica.

Se dunque il vino è entrato così fortemente nella cultura giapponese un po’ di merito va anche al Consorzio del Soave, che da diversi anni è impegnato qui in numerose attività di promozione. A tal riguardo vale la pena ricordare l’azione promozionale “Soave by the glass” dedicata al mondo della ristorazione, che ha coinvolto 15 aziende del Soave, 15 importatori giapponesi, con oltre 4000 bottiglie stappate. Partito inizialmente con l’obiettivo  di coinvolgere una cinquantina di locali selezionati, il format ha entusiasmato così tanto fino a raggiungere le 110 adesioni, tra ristoranti, enoteche e wine bar più alla moda di Tokyo. Molti i gestori che hanno già chiesto di ripetere l’esperienza anche per il 2014 e tantissimi i consumatori che oltre alla qualità del vino hanno apprezzato tutto il materiale promozionale realizzato per l’occasione: calici serigrafati, espositori, segnaposto, mappe della denominazione. Un vero kit promozionale completato da un set di degustazione di olio extravergine di oliva firmato da Redoro di Mezzane proprio per sottolineare l’eccellenza del made in Italy ed il forte legame territoriale, come è stato sottolineato anche nelle due guide in lingua giapponese curate dai giornalisti  Shigeru Hayashi e Mayumi Nakagawara, presentate per l’occasione.

Nell’ambito di “Soave by the Glass” il ristorante Sawamura di Tokyo ha poi vinto il concorso “Essere Soave” per essere stato il locale che ha  stappato più bottiglie di vino Soave in assoluto nella capitale nipponica nell’ambito delle attività promozionali coordinate dal Consorzio di Tutela, in collaborazione con l’agenzia Wellcom e l’ufficio ICE di Tokio.

Con quest’ultima impegnativa campagna si chiude di fatto un quinquennio di azioni promozionali, coordinate dal Consorzio del Soave, dedicate al trade e ai consumatori.

Più che positivo quindi il riscontro dell’operazione che di fatto ha cavalcato i buoni trend per il vino in Giappone. Secondo Assoenologi infatti, dopo un periodo di stasi nel 2012 il mercato in Giappone è esploso, diventando il sesto mercato di destinazione per il vino italiano, dopo USA, Regno Unito, Svizzera, Canada. Il giro d’affari nel 2012 si è attestato a 155 milioni di euro (+27,7% rispetto al 2011) pari a 443mila ettolitri di vino commercializzato (+17%). Per quanto riguarda il peso economico dei mercati dell’Estremo Oriente, sempre nel 2012 il Giappone si è collocato al primo posto, col 50% delle quote di mercato, seguito da Cina, 25%, Hong Kong, 8%, Corea del Sud 6%,  Singapore 4%. Un trend che si è mantenuto in netta crescita anche nel primo trimestre 2013.

 

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 Shizuku Kanzaki

Il fumetto Shizuku Kanzaki, pubblicato in oltre 10 milioni di copie, ha appassionato giovani e non solo, è stato tradotto in diverse lingue e in seguito al clamoroso successo è diventato pure una fiction tv. Inutile nascondere quanto questi strumenti possano influenzare i consumatori e diventare interessanti leve di marketing, in grado di condizionare, anche per il solo divertimento, i consumi di milioni di persone.

La storia del resto è avvincente.

Shizuku Kanzaki è un giovane impiegato in una società giapponese di bevande, specializzato però in birra. All’inizio della storia riceve la notizia che suo padre, con il quale non aveva mai intrattenuto buoni rapporti, è morto: egli era il famoso critico di vini Yukata e possedeva una vastissima collezione di pregiate etichette provenienti da tutto il mondo.

Convocato nella sua casa, uno splendido palazzo in perfetto stile europeo, per ascoltare assieme agli altri membri della famiglia la lettura del testamento, Shizuku apprende che per entrare in possesso della sua parte di eredità deve identificare correttamente 13 differenti tipi di vino descritti nel testamento; i primi 12 sono noti come “gli Apostoli” mentre il tredicesimo è conosciuto come “Gocce di Dio”. Il protagonista verrà inoltre a sapere di avere un concorrente, un giovane ma già apprezzato critico di vini di nome Issei Toomine che suo padre Yukata aveva adottato poco prima di morire.

Shizuku, che per ripicca contro il padre non ha mai bevuto una goccia di vino in vita sua, viene a trovarsi in notevole difficoltà: non ha la benché minima conoscenza né pratica di vini. Tuttavia Shizuku ha dalla sua un ottimo senso del gusto e dell’olfatto: inizia così ad immergersi in questo mondo del tutto nuovo per lui, cercando al contempo di risolvere il mistero dei 13 vini e sconfiggere il suo diretto concorrente. In questo è anche aiutato e sostenuto dai suoi amici, tra cui la tirocinante sommelier Miyabi e i colleghi del dipartimento del vino di recente formazione della sua azienda, che subito si uniscono a lui con l’intento di vincere la gara.