Soave Preview2013: buona la prima
Piace alla stampa estera il nuovo format di presentazione per cogliere l’essenza e l’identità del vino bianco italiano per definizione.
Il 2013, complice la stagione, si conferma un’annata eccezionale
Presenze qualificate dei partecipanti, spunti di discussione originali, ricchezza e qualità dei contenuti. Ecco in sintesi cos’è è stata Soave Preview, la prima anteprima del Soave ideata e coordinata dal Consorzio del Soave, dedicata quest’anno all’annata 2013. L’evento, che si è tenuto a Soave dal 22 al 24 maggio, ha coinvolto esclusivamente stampa specializzata e operatori di settore, ed è nato dal desiderio di tracciare il profilo ideale del Soave, partendo proprio da un’annata che, a detta degli esperti, si conferma davvero eccezionale.
A testimoniare la bontà dell’iniziativa – nata sulla scia di Volcanic Wines, il forum internazionale dei vini bianchi da suolo vulcanico – una numerosa presenza di buyer e giornalisti stranieri, provenienti da Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Gran Bretagna e Stati Uniti, oltre alla stampa nazionale presente per l’anteprima.
Un focus di approfondimento prezioso che ha messo in luce non solo quello che il Soave2013 è in grado di esprimere in termini organolettici ma anche le aspettative che operatori e consumatori esteri hanno di fronte a questo vino, da sempre identificato come il bianco classico d’Italia per definizione.
L’evento è rientrato nell’ambito di una mirata strategia promozionale, che comprende appuntamenti sia in Italia che all’estero, che ha fatto della pianificazione e della calendarizzazione di eventi e di iniziative il suo punto di forza a tutto vantaggio delle aziende socie.
Nella tre giorni sono stati organizzati due banchi d’assaggio dedicati al Soave 2013 ed uno dedicato alle vecchie annate con la presentazione dei vini degli ultimi 30 anni.
Il Soave 2013 ha conquistato stampa ed operatori per il profilo organolettico caratterizzato dall’agrume verde e dai sentori floreali di sambuco e biancospino, tipici della garganega. In grande evidenza però c’è soprattutto una notevole sapidità, che fa da contraltare alla mandorla nel finale: è questa la caratteristica predominate del 2013 e il tratto che meglio definisce l’identità del Soave nel suo complesso, fatta di origine, stile, valori.
Ricchi di spunti poi i tre momenti di approfondimento che hanno voluto affrontare il “fenomeno Soave” analizzandolo prima dal punto di vista del terroir per poi proseguire con l’analisi sensoriale comparativa, fino alle nuove opportunità di promozione e comunicazione. In particolare Diego Tomasi del Cra-Vit di Conegliano, Mario Pezzotti, dell’Università di Verona, Leonardo Latella, del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Nicola Frasson (Guida Vini d’Italia, Gambero Rosso) hanno partecipato alla serata del giovedì dedicata all’analisi del terroir del Soave e della sua storicità; Gianni Fabrizio, Guida Vini d’Italia (Gambero Rosso), Fabio Giavedoni, Guida Slow Wine (Slow Food), Paolo Ianna, Guida Vini Buoni d’Italia (Touring Club), Massimo Zanichelli Guida Vini d’Italia (L’Espresso) hanno guidato invece la degustazione del Soave 2013 la mattina del venerdì;
Gianni Moriani, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Viviana Ferrario, dello Iuav di Venezia, Attilio Scienza, dell’Università di Milano, hanno infine sviluppato il tema del Wine Park e concluso con una riflessione su iconemi e terroir.
«Abbiamo realizzato questo percorso all’interno del territorio e delle cantine per presentare un prodotto decisamente diverso da quello del 2012 – sottolinea Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio – . Infatti, complice il clima, il Soave del 2013 si presenta fresco, leggero, fruttato e accattivante, con una persistenza in bocca davvero sorprendente. Ad oggi sono buone le premesse anche per la stagione in corso, che sembra bissare i trend dello scorso anno».