Sabato 8 febbraio i produttori del Soave incontreranno una delegazione di operatori provenienti dai mercati europei

L’appuntamento, organizzato dal Consorzio del Soave, dà il via alle numerose iniziative di incoming in programma per il 2014

Comunicato Stampa n°7 /2014 del Consorzio per la tutela vini Soave e Recioto di Soave

Promuovere il territorio e le sue eccellenze per vincere il fenomeno dell’Italian sounding e creare nuove opportunità commerciali.

Questa l’idea di fondo che accompagnerà le attività di incoming di operatori esteri che il Consorzio del Soave coordinerà per tutto il 2014.

Si comincia l’8 ed il 9 febbraio, con una delegazione di buyer provenienti da Germania, Slovacchia, Danimarca, Romania, Inghilterra, Spagna, Bielorussia, Austria, Libano, Russia.

La tre giorni, realizzata in collaborazione con l’agenzia Trint Consulting, sarà così strutturata: nella prima giornata si terranno seminari formativi sulla denominazione del Soave e sulle differenti interpretazioni della garganega; nella seconda giornata avranno invece luogo incontri individuali tra produttori e importatori, a cui seguirà nel corso della cena un ulteriore momento di approfondimento collettivo; nella terza giornata invece si effettueranno le visite alle singole aziende.

Informare il consumatore sulla autenticità delle produzioni e comunicargli il valore intrinseco dei prodotti a marchio si confermano obiettivi imprescindibili, da raggiungere attraverso una mirata azione di comunicazione ed informazione in primis degli operatori di settore.

In tale direzione il Consorzio del Soave è da tempo impegnato in una serie di attività che puntano a favorire l’incontro diretto tra le singole aziende e i compratori esteri, nell’ambito delle attività promozionali legate all’OCM vino. Si tratta nella fattispecie di una precisa strategia che ha fatto della pianificazione e della calendarizzazione di eventi e di iniziative il suo punto di forza a tutto vantaggio delle aziende socie, sulla base di un doppio piano di azione: da un lato investire in campagne specifiche per i mercati esteri di riferimento, supportate da azioni volte ad interessare i differenti soggetti della filiera distributiva, dall’importatore al consumatore finale; dall’altro coordinare numerose attività di incoming di operatori di settore, favorendo il contatto diretto con i singoli produttori nel territorio di produzione del Soave.

Il comprensorio produttivo del Soave – quasi 7000 ettari vitati, una doc che insiste su 13 comuni, 50 milioni di bottiglie prodotte ogni anno per un valore di filiera che supera i 200 milioni di euro – esporta circa l’80% della propria produzione ma esistono ampi margini per accrescere la quota dedicata ai mercati esteri.

«Quello in calendario il 7 e l’8 febbraio – sottolinea Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – apre un nuovo ciclo di azioni a servizio delle aziende che si propone di accorciare le distanze tra il mondo della produzione e quella della commercializzazione. Sono iniziative che stiamo curando da anni e che intendiamo proseguire dal momento che le cantine, soprattutto quelle meno dimensionate, hanno reali opportunità di incontrare importatori a fronte di investimenti sostenibili».