Va a Mario Pezzotti, professore ordinario di Genetica agraria dell’Università di Verona e Delegato alla ricerca, il premio Memorial Martineli 2014, istituito dal Consorzio Tutela Vini del Soave. Il riconoscimento verrà consegnato venerdì 14 novembre durante la serata “Torbolino, vino in culla”, il convivio culturale curato dall’Imperial Castellania di Suavia, unica confraternita enoica in Europa tutta al femminile. Si tratta di un riconoscimento istituito in memoria di Gian Antonio Martinelli, storico presidente del Consorzio del Soave, che va a premiare ogni anno tutte quelle personalità che all’interno del loro ambito d’azione si sono distinte nella valorizzazione e promozione del vino Soave.
Così recita la motivazione “A Mario Pezzotti, per gli studi mirati a comprendere l’incidenza dei fattori ambientali e pedologici sullo sviluppo qualitativo della garganega”.
La scelta di dare il premio Martinelli 2014 a Mario Pezzotti nasce dalla sua passione nei confronti della ricerca. Professore ordinario di genetica, delegato alla ricerca dell’Università di Verona, Pezzotti è anche co-fondatore dello spin-off “Officina Biotecnologica” e del Centro di Genomica Funzionale dell’ Università di Verona rivestendo altre importanti cariche nel mondo della scienza e della ricerca.
L’attenzione per la vite è un capitolo importante nella sua carriera che inizia con la partecipazione al comitato italo-francesce che si è occupato dell’ambizioso progetto di sequenziamento del primo genoma di vite. Negli ultimi anni Pezzotti, assieme alla sua squadra di ricercatori, è impegnato in un altro ambizioso progetto, in collaborazione col Consorzio del Soave: studiare il vitigno della garganega per comprenderne l’origine, le caratteristiche, ma anche la capacità di adattamento e la sua inconfondibile espressività una volta diventata vino.
Quella di domani sarà anche l’occasione per parlare del Paesaggio Storico con la professoressa Viviana Ferraio dello IUAV di Venezia. «Sappiamo dai documenti che già all’inizio dell’Ottocento le colline del Soave erano quasi interamente ricoperte di “ronchi vitati” e di “vigne ad alberi” su sostegno vivo. L’avvento della modernità con le sue tecniche e i suoi saperi nuovi, la risposta a calamità come l’invasione fillosserica, nel corso del Novecento hanno cambiato il paesaggio dei vigneti tradizionali, che si è trasformato in un paesaggio specializzato. Da qui parte la nostra analisi che ci porta oggi a parlare di paesaggio storico e di winepark».
Una serata convivale, all’insegna della tradizione, che vedrà tra i presenti anche un felice ritorno: ospite speciale, durante la cena, sarà infatti Metis di Meo, inviata di Uno Mattina, storico programma in onda ogni giorno a partire dalle 7.00 su Rai Uno.