ITINERARI
ITINERARI

Quasi a sintetizzare e concretizzare le progettualità del Volcanic Wine Park consigliamo tre percorsi con tre approcci diversi al territorio. Insieme, sono una sintesi ideale del patrimonio colturale e culturale del Sistema Soave. Il primo, l’itinerario Shakespeariano, abbraccia un’area molto ampia e colloca il territorio di Soave al centro di un ideale percorso da Verona a Vicenza. Il secondo è un invito a percorrere integralmente l’originale Strada del Soave, un percorso ad anello che tocca tutti i principali paesi e le località più significative per la produzione del Soave (cru). Un tour che consente di entrare e vivere realmente il Volcanic Wine Park. Il terzo è il percorso dei 10 capitelli, un itinerario di 10 chilometri ormai tradizionale che penetra nel cuore del Soave Classico. Un circuito da fare preferibilmente a piedi o in mountain bike.
ROMEO & GIULIETTA
Soave è il vino della “giovinezza e dell’amore” diceva Gabriele D’Annunzio. Di giovinezza e amore è intrisa anche la shakespe- ariana tragedia di “Romeo e Giulietta”: la più struggente storia d’amore che il teatro d’ogni tempo ci abbia consegnato. L’itine- rario che qui si propone porta a ripercorrere i luoghi ove si svolsero le sanguinose gesta dei Montecchi e Capuleti.

Essendo la tragica storia di Romeo e Giulietta una leggenda, nessuno può affermare che i due sfortunati amanti di Verona siano realmente vissuti. Tuttavia, come in tutte le leggende, sono molti gli elementi del racconto che trovano riscontro nella realtà del tempo. Sono fatti storici le lotte tra guelfi e ghibellini che insanguinarono Verona nel ‘300.
Si comincia con l’edificio che forse rappresenta di più la vicenda raccontata da Shakespeare: lo Stallo del Cappello noto ai più come la casa di Giulietta. È un palazzo medievale di Verona vicino alla cen- tralissima Piazza delle Erbe, l’edificio è di origine duecentesca. Una volta superato il cancello in ferro battuto recante lo stemma della famiglia dei Capuleti si accede a un corridoio che reca le testimonianze delle migliaia di amanti che visitano ogni giorno la casa. Più avanti si apre un piccolo, ma luminoso cortile interno. In esso è presente la statua in bronzo raffigurante Giulietta realizza- ta dallo scultore scaligero Nereo Costantini. Nella parte frontale del palazzo spicca il famoso balcone teatro della scena madre dell’opera di Shakespeare.
Il percorso prosegue in direzione di quella che è stata identificata come la casa di Romeo in via delle Arche Scaligere. È un palazzo medievale austero dalla tipica merlatura ghibellina a coda di rondine, quasi a memoria dei conflitti interni che imperversarono a Verona e in Italia in quei tempi e che il poeta Dante Alighieri descrive nel VI canto nel Purgatorio. Non è visitabile all’interno ma è possibile sostare nell’osteria ricavata nelle stanze interne dove si possono gustare piatti tipici del territorio. L’itinerario veronese si conclude con la visita della tomba di Giulietta, partendo dalla centrale piazza Brà, superata l’Arena in direzione di palazzo Barbieri a ridosso delle mura comunali si arriva all’in- crocio tra via del Pallone e via del Pontiere.
Quest’ultima via percorsa per un centinaio di metri porta all’ex convento di San Francesco al Corso. Qui all’interno della cripta si trova la tomba di Giulietta. Il poeta George Byron così la de- scrisse:
“TIl sarcofago di Giulietta, semplice, aperto è triste come fu triste il suo amore“.
Lasciata Verona, l’itinerario procede verso est in direzione Vicenza seguendo il tracciato ideale dell’antica Via Postumia.
Dopo qualche chilometro, superato il centro di San Michele, la strada può indugiare sulle numerose valli che scendono dalla Les- sinia gettandosi in pianura. Sono i primi rilievi collinari del Soave e il segnale ce lo dà il Castello di Montorio recentemente restaurato. Arrivati in località Vago si svolta a sinistra e il percorso lascia finalmente la congestionata Statale 11 per una deviazione sulla Strada del Vino Soave. Si procede tra oliveti e
vigneti verso Colognola ai Colli lasciandosi alle spalle, qui vicino, il colle di San Giacomo. Più avanti, in località Pieve è possibile visitare l’antica e ben restaurata chiesa romanica di Santa Maria della Pieve.
Si prosegue a Nord per il paese di Illasi ricco di ville e sovrastato dai possenti resti del Castello d’Illasi. Castello appartenuto nel XIII secolo anche alla famiglia dei Montecchi. Da qui si può ammirare un panorama mozzafiato costellato di uliveti centenari che si affiancano a ciliegi e vigne.
Leggenda vuole che per gli stanzoni del castello vaghi lo spirito di una donna, concedendo a questa suggestiva struttura mistero e fascino. Sarà forse il fantasma di Giulietta che cerca invano il suo amato?


Ritornando sulle tracce della via Postumia si continua in direzione Vicenza, passando per Soave. In lontananza è già ben percepibile la possente struttura del Castello Scaligero.
Qui si capisce come Soave non sia solo vino, poiché nel territorio permane una forte identità religiosa che lega il contadino alla terra e al soprannaturale in un territorio costellato di chiese, monasteri e oratori. Il percorso prosegue quindi in direzione di Monteforte d’Alpone dove è possibile visitare il Palazzo Vescovile con il suggestivo chiostro quattrocentesco.

La Via Postumia ci accompagna prima a Sarmazza sfiorando l’antichissima chiesetta di Santa Croce fino ad arrivare a Sorio di Gambellara. Si procede poi in direzione Selva di Montebello per scollinare fino al centro di Montorso Vicentino. Qualche metro ancora in direzione Montecchio per raggiungere la villa Da Porto, un tempo tra le più sfarzose ville del vicentino.
È una tappa molto interessante, proprio perchè qui lo scrittore e storico Luigi Da Porto scrisse la novella dalla quale ha tratto ispirazione Shakespeare per la stesura della tragedia di Romeo e Gilulietta. L’idea fu sicuramente data dai vicini Castelli di Montecchio, ben visibili dalla villa Da Porto, situati l’uno a poca distanza dall’altro, in posizione panoramica e strategica, su una collina che sovrasta il paese ove troneggiano il Castello della Villa e quello della Bellaguardia, conosciuti rispettivamente come Castello di Romeo e Castello di Giulietta.

È a questo luogo che Luigi Da Porto (1485-1529) si ispirò per la sua “Istoria novellamente ritrovata di due nobili amanti”, apparsa postuma nel 1531 e poi, in altra versione, con il titolo di “La Giulietta” nel 1539. È verosimile che i due castelli, quasi in contrapposizione tra loro, gli siano stati d’ispirazione, anche per l’accostamento tra il nome di Montecchio e quello di Montecchi, che proprio Da Porto attribuì alla famiglia di Romeo.
Da allora i nomi di Romeo e Giulietta rimarranno nella tradizione letteraria successiva, elaborata da Bandello (la cui novella verrà tradotta in
francese da Pierre Boaistuau nel 1559), fino a Shake- speare, che li immortalò per sempre nella celebre tragedia. Non rimane quindi che mettersi in moto per raggiungere i due castelli e rivivere questa toccante storia d’Amore.
