Equilibrio è stata la parola chiave che ha caratterizzato la vendemmia 2010 per le uve del Soave.
A fronte di un andamento climatico piuttosto anomalo, con picchi di calore registrati soprattutto nel mese di luglio, seguiti da repentini abbassamenti della temperatura nella prima decade di agosto e di settembre, la Garganega, uva madre del Soave, presentava valori nella media per quanto riguarda la sanità delle uve, gli zuccheri e gli acidi e la presenza di aromi.
In particolare lo stato di maturazione delle uve base risulta in ritardo di qualche giorno rispetto al 2009, a tutto vantaggio di una maturazione più lenta e graduale con valori zuccherini più elevati sul finale.
Da un punto di vista aromatico le escursioni termiche di agosto e settembre hanno favorito la formazione di precursori aromatici di tipo terpenico, che hanno conferito al vino note marcatamente floreali, in equilibrio con la buona presenza di norispoprenoidi, originati dalle alte temperature di luglio, che determinano il tipico aroma di frutta matura.
Le piante erano in ottima salute ed i grappoli di Garganega piuttosto spargoli quindi nelle migliori condizioni per portare a compimento una maturazione ottimale. Dal punto di vista qualitativo la vendemmia è stata in linea con i valori dell’anno precedente. Diversificazione produttiva e riduzione delle rese a 13 tonnellate per ettaro hanno portato il Soave nella vendemmia 2010 a non superare i 450.000 ettolitri confermando un già ben definito equilibrio qualitativo tra produzione e consumi.
