Quella del 2014 è stata, anche per il comprensorio del Soave, una stagione da ricordare tra le più difficili ed anomale del punto di vista climatico.
Dopo una primavera piovosa e con temperature nella media, l’attività’ vegetativa è iniziata attorno alla prima decade di aprile, con un discreto anticipo rispetto alla media storica.
La fase fenologica della fioritura sulle varietà precoci (Chardonnay, Pinot in particolare) è iniziata in maggio, mese che quest’anno ha fatto registrare una notevole piovosità. La fase si presentava in lieve ritardo sulle medie stagionali, ritardo che si protrarrà per tutta la stagione vegetativa.
La fioritura della garganega è iniziata attorno alla metà di giugno, periodo caratterizzato da una situazione meteo più stabile che ha contribuito a ridurre l’irregolarità della fase vegetativa e che portato ottimismo tra i viticoltori.
Da luglio in poi si è invece assistito a un’estate quasi senza sole che ha rallentato la maturazione dell’uva. Agosto ha fatto registrare 25 giorni di piovosità, record storico, oltre a temperature al di sotto della media. Un’estate che ha costretto i produttori ad una costante allerta per gestire al meglio l’emergenza sanitaria in vigna. Fortunatamente il mese di settembre e la prima decade di ottobre hanno portato un lungo periodo di beltempo quasi ininterrotto, con temperature molto miti soprattutto in ottobre, che ha consentito di recuperare in termini di maturazione delle uve, oltre a permettere ai produttori di raccogliere uve asciutte e nel momento più opportuno.
Dal punto di vista qualitativo abbiamo avuto uve con una componente acidica più evidente ed un tenore zuccherino lievemente ridotto rispetto ad annate più calde come il 2011 e il 2012.

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