L’inverno 2014/2015, con temperature miti, non ha dato completo riposo alla pianta, che in primavera si è presentata con una bassa energia di ripresa vegetativa. La stagione ha comunque fatto registrare un avvio ottimale della fase vegetativa per la garganega, con germogliamento in anticipo di qualche giorno e la fioritura nella prima settimana di giugno, anche grazie a temperature sempre nella media con l’aternarsi di bel tempo e piogge ristoratrici.
Aprile e maggio hanno fornito alla garganega i presupposti per recuperare risorse vegetative, ma già a giugno le alte temperature hanno iniziato a sottoporla a forti stress termici.
L’andamento ha poi assunto dinamiche del tutto particolari con i mesi di luglio e agosto, caratterizzati da temperature sistematicamente al di sopra della media, con ondate di calore ben oltre i dati storici e con quasi totale assenza di precipitazioni. Con il passare delle settimane e per tutto il mese di luglio al caldo si è aggiunta la carenza di acqua che in alcuni casi si è trasformata in vero e proprio stress idrico, situazione protratta anche nel mese di agosto con valori termici da record. Le precipitazioni si sono manifestate a fine agosto, accompagnando il vigneto verso una maturazione completa. Se da un lato questa situazione ha consentito una ottimale gestione delle emergenze sanitarie, con trattamenti ai limiti storici, d’altro canto il perdurare delle alte temperature ha rallentato la normale attività fotosintetica e vegetativa della garganega. Le elevate temperature diurne hanno infatti costretto la pianta a chiudere gli stomi già alle prime ore del mattino per ridurre le perdite d’acqua; da qui i lenti incrementi in zuccheri e il calo acido.
Il quadro analitico delle uve in vinificazione ci porta ad attendere vini più fruttati che floreali al naso, sostanzialmente più sapidi e meno aciduli.

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