L’annata 2017 può essere definita una delle più complesse degli ultimi 30 anni. Le scarse precipitazioni (anche nel periodo invernale) e le alte temperature del periodo estivo hanno inciso in maniera importante sulla stagione 2017, mentre gelate, siccità e qualche circo- scritta grandinata hanno condizionato in alcuni areali limitati l’aspetto quantitativo.

La stagione 2017 è iniziata in maniera precoce a causa delle alte temperature registrate nei mesi di marzo e nella prima parte di aprile, condizioni che hanno de- terminato una gemmazione anticipata. Le gelate del 19 e 20 aprile hanno colpito alcuni areali pianeggianti soprattutto in Val d’Alpone e ridotto in questa parte della denominazione la produzione delle uve, nonostante una buona capacità di recupero della garganega registrata nei mesi successivi. Molto diversa la situazione dei 5.000 ettari di pedecollina e collina dove le uve si sono presentate in perfetto stato dal punto di vista sanitario e qualitativo, anche se le alte temperature e le scarse precipitazioni dei mesi seguenti ne hanno condizionato i livelli produttivi.

A giugno si è avuta una esplosione vegetativa che, complice la scarsità di precipitazioni, ha portato a uno stato fitosanitario ottimale prima dei fiori e poi dei primi acini, non registrando particolari attacchi né di peronospora né di oidio. Le temperature hanno però raggiunto livelli molto elevati nei mesi di luglio e soprattutto nella prima decade di agosto, che sebbene abbia portato la garganega a reagire, ne ha abbassato l’attività fotosintetica compromettendo la produzione dei vigneti più giovani.

I vigneti sono quindi arrivati a vendemmia con un andamento vegetazionale piuttosto variegato a seconda dell’esposizione, del suolo e delle disponibilità idrica. Le piogge di inizio settembre hanno portato un po’ di sollievo e le vendemmie sono iniziate nella seconda decade di settembre, presentando comunque una scalarità molto accentuata. In alcuni areali (soprattutto nelle zone colpite dalle gelate) si è dovuto prevedere una doppia vendemmia visto il diverso grado di maturazione delle uve. Nonostante tutto possiamo comunque parlare di una diffusa qualità delle uve; dal punto di vista fitosanitario la situazione si è rivelata ottimale. L’accumulo zuccherino è stato su livelli normali se non superiori al consueto, ricordando l’annata 2015 e che ci può far prevedere vini più rotondi e importanti. La garganega è una varietà medio tardiva e negli anni ha dimostrato, anche grazie al sistema di allevamento a pergola, di dare grandi risultati in annate complicate.

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