Molti pensano che i vini bianchi dovrebbero essere consumati vicino alla vendemmia, ma i vini del Soave possono invecchiare magnificamente. L’uva Garganega è particolarmente adatta alla produzione di vini che possono diventare particolarmente espressivi ben oltre un decennio. Il terreno vulcanico di Soave produce vini con maggiore acidità che viene ulteriormente accentuato nelle stagioni di crescita più fredde. Se ben gestito, in annate più fresche si possono produrre vini con una complessità che esprime le sfumature del terroir. Le stagioni di crescita più calde portano vini che mostrano più frutta e pienezza e sono solitamente pronti da bere più vicini alla vendemmia. In media, i vini Soave iniziano a esprimere al meglio aroma e sapore dopo due anni in bottiglia. Il Consorzio ha tenuto registri dettagliati delle annate dal 1998. Non rimangono molte bottiglie di 20 anni fa perché ci sono un certo numero di annate che sono ancora vibranti e fresche.
La nostra guida alle annate può aiutarti a navigare e trovare il vino più adatto alle tue esigenze e capire il potenziale delle cantine.
Giugno 2019
Una stagione con risvolti particolari è stata quella del 2018 nel territorio del Soave, con temperature leggermente superiori alla media
L’annata 2017 può essere definita una delle più complesse degli ultimi 30 anni.
Ottobre 2018
L’inverno 2015/2016 non è stato particolarmente ricco di piogge, escluso il mese di febbraio, con temperature al di sopra della media storica.
L’inverno 2014/2015, con temperature miti, non ha dato completo riposo alla pianta, che in primavera si è presentata con una bassa energia di ripresa vegetativa.
Quella del 2014 è stata, anche per il comprensorio del Soave, una stagione da ricordare tra le più difficili ed anomale del punto di vista climatico.
L’andamento stagionale si è caratterizzato per un inverno secco, molto freddo e prolungato a cui è seguita una primavera fresca e molto piovosa, con temperature di poco al di sotto della media.
L’andamento stagionale si è caratterizzato per un inverno secco, molto freddo e prolungato a cui è seguita una primavera fresca e molto piovosa, con temperature di poco al di sotto della media.
Dopo un inverno piovoso e prolungato, si è passati ad una primavera precoce e calda con temperature al di sopra della media stagionale.
Equilibrio è stata la parola chiave che ha caratterizzato la vendemmia 2010 per le uve del Soave.
La stagione vendemmiale 2009 è stata caratterizzata da 3 momenti ben distinti.
La stagione 2008 sarà ricordata come una fra le più regolari degli ultimi anni, con temperature in linea con le medie del periodo e con una piovosità moderata e regolare.
Dopo un inverno mite e siccitoso (il più caldo degli ultimi cinquantanni), si è passati ad una primavera calda con temperature al di sopra della media stagionale ed asciutta.
Dopo un difficile avvio, la stagione 2006 per la Garganega si presentava fra le migliori degli ultimi anni.
Dopo un inverno, caratterizzato da temperature e precipitazioni più alte della media degli ultimi anni, la primavera ha visto una piovosità scarsa anche se regolarmente distribuita nel tempo.
Le basse temperature della stagione 2004, e le continue precipitazioni nel periodo primaverile, hanno ritardato inizialmente lo sviluppo vegetativo della Garganega.
Per la stagione vegetativa 2003, si è registrato, come già da alcuni anni un anticipo di tutte le fasi vegetative (8/10 giorni di anticipo).
L’assenza di precipitazioni che ha accompagnato gran parte dell’inverno ha creato in qualche zona problemi di fenomeni siccitosi.
Il 2001 registra per il Soave un sensibile anticipo di tutte le fasi vegetative.
Il germogliamento delle viti è stato anticipato e molto regolare; successivamente la fioritura e l’allegagione...
Il germogliamento delle viti è stato anticipato e molto regolare; successivamente la fioritura e l’allegagione sono avvenute in condizioni buone e tali da far prevedere un’annata abbondante.
La stagione 1998 ha visto una riduzione della produzione di circa il 15% rispetto al potenziale produttivo della denominazione.